16 Mar Mancanza di risultati: 4 errori comuni che attribuisci erroneamente alle attività di marketing
Ormai le hai provate tutte. Hai creato il sito internet, hai attivato campagne a pagamento e hai aperto i canali social nonostante tu non ne capisca il vero potenziale, ma niente, le vendite non aumentano, i clienti sono sempre gli stessi e c’è una continua mancanza di risultati.
Hai mai pensato di guardare anche altrove? Molto spesso ci sono errori che commettiamo senza nemmeno accorgercene, dando poi la colpa ad attività che non danno i loro frutti, ma forse quello che stiamo sbagliando è altro.
Escludendo alcuni fatti imprescindibili dei mercati, come la concorrenza e la loro caratteristica di essere finiti e con limiti oggettivi, tutte le aziende almeno una volta hanno commesso uno di questi errori. Errori che hanno mandato i clienti altrove. Sei pronto a vedere se anche tu sei inciampato in uno di questi sbagli? Del resto la prima buona analisi parte da se stessi.
1. NON USCIRE DALLA PROPRIA COMFORT ZONE
La frase che racchiude meglio questo concetto è la classica “noi abbiamo sempre fatto così”. Già, ma aver sempre fatto così non vuol dire aver sempre fatto giusto e ottimizzato i risultati.
Per aprire la tua azienda ti sei messo in gioco, hai rischiato, per un sogno, un ideale, un progetto…qualcosa ti ha detto di rischiare e buttarti, e hai fatto bene perché ora sei arrivato fino a qui. Nel tempo però hai continuato a compiere sempre le stesse azioni, le stesse scelte, e ti sei costruito tutto attorno una rete di sicurezza, non hai più corso dei rischi.
Spesso questo atteggiamento è controproducente perché ti obbliga a investire creando sempre una forma di protezione intorno a te, seguendo una strada sicura e già battuta che probabilmente in termini economici sarà anche più costosa o più lunga, sicuramente più noiosa. I tuoi concorrenti invece, che rischiano, possono essere più competitivi in ottica di tempo, di prezzo e di servizio.
Anche il cliente cambia, mentalità, età, gusti…quello che poteva piacergli qualche tempo fa ora non gli piace più, quindi per non annoiarlo è fondamentale cambiare tattiche per dargli la sensazione di un prodotto sempre nuovo.
Guardata i grandi brand, banalmente le lamette da barba, basta inserire una nuova lama, per proporti il nuovissimo rasoio che non puoi assolutamente perderti, eppure il prodotto è sempre lo stesso, anche con una lama in più!
2. NON DARE IMPORTANZA ALL’ASSISTENZA CLIENTI
Si parla di brand emozionali, di umanizzazione del marketing…in un mondo sempre più connesso il cliente vuole il contatto, non vuole essere un numero. Se cerca un’informazione la vuole trovare rapidamente e forse è importante che quella informazione la trovi direttamente da te.
Aprire un canale diretto con il cliente è fondamentale per costruire un rapporto basato sulla fiducia e il rispetto.
Ma attenzione, chatbot e risposte automatizzate non sempre sono la soluzione perché eliminano il coinvolgimento emotivo e non creano quell’empatia che umanizza il brand. Per capire come integrare automazioni e contatto diretto bisogna analizzare i dati e misurare i risultati di ogni attività.
3. VENDERE NON E’ SEMPLICE
Abbiamo sempre visto la vendita come un semplice processo composto da due soggetti, uno con un bisogno e un secondo che può soddisfarlo, nel momento in cui si incontrano avviene la vendita. Ma in realtà non è così semplice. Il processo di acquisto prevede più fasi che allontanano tra loro il riconoscimento del bisogno e l’azione dell’acquisto.
Negli ultimi anni si sente spesso parlare di funnel di vendita, un imbuto immaginario in cui il potenziale cliente entra e percorre, fino ad arrivare all’acquisto.
Ma come ogni percorso, c’è un diverso punto di contatto tra aziende e cliente, e non tutti arrivano fino alla fine. Molti abbandonando il processo lungo il percorso.
La logica rimane sempre la stessa e da questa bisogna partire:
- Il consumatore identifica un bisogno/problema
- Cerca una soluzione per risolverlo
- Seleziona delle alternative, studia le informazioni, fa ricerche
- Decide e acquista
Nonostante questa sia la prassi, è importante non focalizzarsi troppo sull’ottimizzazione di ogni passaggio. Voler tracciare ogni dato, ogni movimento del cliente è si importante, ma non deve farci perdere di vista l’obiettivo che è la vendita e per quanto il nostro funnel possa essere ben costruito non tutti arriveranno all’acquisto. Per questo preferiamo parlare di conversioni e non di vendita. La conversione è l’inizio di una relazione commerciale che non per forza di conclude con un acquisto da parte del cliente, ma ha lasciato una traccia, un filo tra voi e lui.
4. NON CONSIDERARE IL POTERE DEI SOCIAL E DELLA RIPROVA SOCIALE
Avete mai sentito parlare di riprova sociale? E’ un fenomeno psicologico dettato dal nostro senso di identità in quanto essere sociali appartenenti ad una “tribù”. Questo fenomeno ci spinge a conformarci a ciò che gli altri fanno. E’ possibile sfruttarlo a proprio vantaggio e viene visto come un potente strumento di marketing.
Perché? Considera questo:
- L’opinione di una persona che conosciamo ha più peso rispetto a quello di uno sconosciuto o di un’azienda
- Il parere di molte persone ha più peso rispetto a quello di molti individui
- Ciò che viene detto da influencer e celebrità ha un peso maggiore rispetto quello di una persona comune
Cosa vuol dire tutto questo? Che non devi sottovalutare il potere dei social, di quello che dicono di te e dell’opinione che hanno di te, ma soprattutto puoi sfruttare questo comportamento a tuo vantaggio.
Coinvolgere microinfluencer di settore può portarti buoni numeri in termini di portata e coinvolgimento.
Chiaramente tutto va valutato, perchè la scelta sbagliata può portare a risultati opposti e rovinare tutti gli sforzi fatti. Per questo è sempre fondamentale monitorare e controllare cosa viene detto in rete di noi!
Ti sei riconosciuto in uno di questi errori? Ora ti è più chiaro che molto spesso la mancanza di risultati è riconducibile a scelte o azioni che nulla c’entrano con le strategie di marketing messe in atto in azienda. Ma non ti preoccupare sei sempre in tempo per rimediare!
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