12 Nov GDPR vs annunci personalizzati: gli italiani tengono veramente alla privacy?
Era il 25 maggio del 2018 quando divenne operativo il GDPR (General Data Protection Regulation / Regolamento generale sulla protezione dei dati), il temutissimo regolamento dell’Unione europea in materia di trattamento dei dati personali e di privacy.
A distanza di più di un anno dall’introduzione del regolamento, una ricerca di settore mostra che di questa privacy tanto agognata e reclamata, a noi italiani importa ben poco.
Tra la protezione dei nostri dati personali e gli annunci commerciali personalizzati, l’ago della bilancia pende decisamente sui secondi.
Gli italiani, la Privacy e gli annunci personalizzati
Secondo un’indagine condotta tra gli utenti del web dalla società belga di marketing digitale Madzuli Agency:
- il 33% dichiara di aver cliccato subito sull’annuncio online;
- il 25% dichiara di aver visitato il sito web dell’inserzionista;
- il 21% di essersi recato fisicamente in un punto vendita.
Solo 1 partecipante su 5 ha rivelato di aver attivato un blocco sull’adv, mentre 3 intervistati su 4 hanno dichiarato di aver acquistato un prodotto o un servizio, solo dopo averlo scoperto attraverso un annuncio pubblicitario online.
I dispositivi più utilizzati per fruire di questi contenuti sono:
- Smartphone (87%)
- Laptop (65%)
Ai più giovani piace la Newsletter
Lo strumento preferito per ricevere comunicazioni commerciali è la newsletter, che piace al 56% dei partecipanti.
4 italiani su 5 dichiarano di collegarsi ai siti per ricevere appunto le newsletter e restare sempre informati sulle novità e le offerte.
Ad apprezzare l’email marketing sono soprattutto i giovani:
- 89% nella fascia under 34
- 82% tra i 35 e i 54.
Banner come discriminante per la scelta
Anche l’approccio verso i banner è estremamente positivo, un ottimo supporto nelle decisioni di acquisto.
Tra gli intervistati, infatti, risulta che:
- il 62% ci clicca subito, senza pensare;
- il 57% li ritiene utili per trovare il sito web di un marchio;
- Il 46% li considera una discriminante per la scelta di un brand.
Da quest’indagine, appare evidente quanto sia importante per le aziende creare messaggi ben profilati, con l’obiettivo di portare alla fidelizzazione degli utenti.